sabato 21 gennaio 2017

C'era una volta in Kurdistan




Zuppa di lenticchie (Shorba nisk)
K’lana

Ingredienti per zuppa di lenticchie
·         2 bicchieri di lenticchie rosse non decorticate
·         Sale
·         Olio vegetale
·         1,5 litri d’acqua
·         1 cipolla
·         1 cucchiaio di curcuma
·         Pepe nero q.b.
·         1 limone di Bassora

Ingredienti per K’lana
·         10 cipollotti
·         Farina
·         Sale
·         Acqua
·        100 grammi di burro o margarina
·         Zucchero

Il piatto che presentiamo oggi, la K’lana, sfortunatamente non è più diffuso come prima, si può dire che è un piatto antico. Anni fa, le persone facevano il pane in casa. Da noi in Kurdistan c’è un pane grande tondo che può durare mesi, e ogni volta che lo si vuole mangiare si aggiunge un po’ d’acqua e diventa morbido di nuovo. L’impasto usato per questo pane si usava anche per la K’lana. E’ un pane ripieno. Particolare perché si mangia con lo zucchero ma non è un dolce, piuttosto agrodolce. Adesso prepariamo l’impasto per la K’lana. Tagliamo i cipollotti a pezzettini e li mettiamo in un contenitore, aggiungiamo poco sale, e mischiamo. Questo piatto piace molto a mio marito, ma da quando siamo in Svizzera l’ho cucinato solo due o tre volte. Io e mio marito veniamo dalla stessa città e insegnavamo in città diverse. Ci siamo conosciuti perché entrambi insegnavamo e partecipavamo alle stesse riunioni. Io insegnavo matematica, lui arte ma anche altre materie perché non c’erano tanti insegnanti nella zona dove insegnava lui, che era nella campagna. Spesso prendevamo il bus e andavamo a fare picnic. Ma torniamo alla K’lana. Mettiamo mezzo chilo di farina in una ciotola, un po’ di sale, e piano piano versiamo l’acqua fino a raggiungere una consistenza come la pasta della pizza. Niente lievito. Fare delle palline con le mani della dimensione un po’ più grande di una pallina da golf e disporle su un piano infarinato. Scaldare una padella senza olio. Mettiamo un po' di farina su un piano e prendiamo una pallina. La stendiamo con una mattarello fino a farla diventare sottile. In un altro pentolino sciogliere 100 grammi di margarina. Disporre un po' di cipollotti su metà dell'impasto e chiudere a mezza luna, avendo cura di far uscire l'aria dai bordi per poi sigillare bene i margini. Disporre sulla padella calda. Il ripieno può essere anche formato da patate schiacciate, formaggio, spinaci... Ma certamente il ripieno più tradizionale è quello coi cipollotti. Una volta cotta spennellare con del burro o della margarina fusa e spolverare con dello zucchero. La cottura si riconosce quando la superficie della K'lana è bianca, anche se il cipollotto dentro rimarrà croccante.

La zuppa di lenticchie è un piatto molto diffuso e leggero. Io la faccio soprattutto per cena, come tante altre zuppe, come di riso, di verdura, con le polpettine di carne, orzo. Ma come farla mangiare ai bambini? Tanti anni fa i bambini mangiavano di tutto, c’era quel che c’era. Oggi c’è la paura che i bambini non mangino e alla fine gli si danno cibi che piacciono di più. Inoltre prima non c’erano tante cose, c’era poca scelta. Ma torniamo alla ricetta. Abbiamo tagliato la cipolla a pezzetti e l’abbiamo fatta rosolare con dell’olio in una pentola alta. Abbiamo aggiunto le lenticchie, l’acqua, due dadi per brodo, e un limone di Bassora dopo averlo bucato. Un piatto semplice e con pochi ingredienti vegetali. Aggiungiamo la curcuma e il pepe. Dopo venti minuti aggiungiamo altra acqua. Lasciamo cuocere ancora venti minuti ed eventualmente aggiustiamo di sale. Una volta pronta e raffreddata possiamo frullare con un mixer a immersione la nostra zuppa di lenticchie.














martedì 22 novembre 2016

Dicono di noi






Dall'Eritrea



Ricetta dell’Eritrea presentata da T.:

iNgera: 

-farina integrale (1kg)
-taf
-farina di mais (un pugno)
-sale
-acqua calda

Sciro:

-farina di ceci 
-1/2 cipolla
-aglio
-1 pomodoro fresco


1/2 cipolla, lasciar appassire l'aglio in pentola con olio, aggiungere ½ litro d’acqua al soffritto, quando l’acqua bolle amalgamare con la farina di ceci.
Tagliare il pomodoro con aglio, si aggiunge al composto. Cuoce per ½ ora.

Ziginì:

-5 cipolle
-concentrato di pomodoro 65g
-1/2 kg carne di manzo
-olio

Impastare fino a farla diventare una crema e lasciare riposare per 24h. Poi si aggiunge altra acqua.
Si prende una padella, si versa il composto finché si rapprende.

Zighini:
Far appassire la cipolla tagliata finemente, aggiungere pepe piccante (tipico), aggiungere concentrato di pomodoro, carne di manzo cruda. far cuocere almeno 1h.

Qui in svizzera non lo prepara molto, ma nel suo paese sì, spesso, tutti i giorni, la farina è molto più buona e il piatto piu leggero.

C’è anche zighini rosso senza pepe, in Svizzera non tanto perché ha un odore molto forte. E hanno paura delle lamentele, invece in Eritrea quando sente il profumo la gente si avvicina.

Lei è in Svizzera da 9 anni; ha fatto un corso di italiano di 3 mesi. Ha due figli in età scolare.
Il suo viaggio verso la Svizzera è stato molto difficile e sofferto. Senza cibo né acqua per due giorni.
 Sia lei che il marito sono dovuti partire (separatamente) a causa della dittatura militare. Sia lui che la figlia di pochi mesi hanno dovuto subire il carcere.
Oggi fortunatamente stanno bene, la bambina è serena, ma nonostante la distanza dal loro paese d’origine, non si sentono ancora tranquilli perché temono ripercussioni sui famigliari rimasti  lì.

T. soffre molto per tutte le persone che affrontano un lungo ed estenuante viaggio. È dura vedere bambini e famiglie intere che muoiono.

Durante tutto il racconto del suo viaggio T. si commuove molto, il ricordo è ancora molto presente.
Sabrina la rassicura dicendole che la ricchezza qui in Svizzera è di avere i bambini che possono studiare per creare un mondo diverso e un modo diverso di vedere le cose.
La fiducia è nei figli per un domani migliore. 
Ma anche il coraggio delle persone che vanno via.



Insalata Olivier (Iran curdo)

Ricetta per 10 persone


-mortadella (300g)
-1kg di patate
-cetrioli sott’aceto
-uova lesse (12 uova)
-maionese 350g
-piselli in scatola (1 barattolo)
-sale (quanto basta)

Tagliare finemente la mortadella e mescolare con le patate grattugiate, precedentemente bollite (grattugiate). Aggiungere i cetrioli sottaceto tagliati finemente (eventualmente si possono grattugiare anche i cetrioli), aggiungere le uova lesse (grattugiate), maionese, e i piselli un po’ alla volta.


M. arriva dall’Iran, parte curda. E’ in Svizzera da 8 mesi, mentre il marito vive qui già da 10 anni.

Sei già stata in Svizzera ?
M. racconta di non essere mai stata in Svizzera prima d’ora. Con il marito si incontravano 2 o 3 volte l’anno in Turchia, per motivi di permessi. Sta mettendo tutte le sue forze per imparare l’italiano.


Com’è la città da cui provieni?
Si commuove, dice che le manca molto.

Come mai hai scelto di proporci questa ricetta?
In estate quando si incontrano per la merenda usano questa ricetta, piatto usato soprattutto in estate. Ha imparato dalla mamma.

L’insalata Olivier ha un’influenza con la Russia?
Di origine russa. Quando è arrivata in Iran, hanno cambiato alcuni ingredienti

Prima impressione della  Svizzera?
Appena arrivata si è sentita sola, è stato difficile per lei.
Il ricciogiramondo per ora è l’unico posto che conosce e può parlare e socializzare con altre persone. Frequenta il corso di italiano 2 volte alla settimana ed ora il progetto di Narrative Kitchen.

Due cose che ti piacciono di lugano?
-          Lago di lugano. Può andare facilmente in montagna, mentre nel suo paese le donne non possono uscire a camminare nel bosco, o in bici, o in riva al fiume, poiché vietato dalla dittatura.






mercoledì 9 novembre 2016

Parmigiana campana

Ho scelto la ricetta della parmigiana perché sono campana.
Esiste una parola siciliana che indica le listarelle della persiana¨, forse il nome della parmigiana deriva da questa sovrapposizione.

-          Le melanzane provengono dall'India e dall'Arabia, paesi che hanno segnato il passato per la Sicila. La ricetta è stata trovata per prima dai napoletani

Melanzane:
-Melanzane fritte: impanate (passate nella farina con lo scopo di non farle impregnare d’olio), tagliate fini. Poi si friggono in pentola, olio di arachidi a 180gradi, assorbirle con carta assorbente per togliere l’olio in eccesso.

Per fare la salsa:
Soffritto di cipolla e aglio (senz’anima) e passata di pomodoro per fare il sugo. Si aggiungono i gambi di basilico

Guarnizione:
- mozzarella, formaggio (parmigiano). Da me a Caserta con scamorza affumicata

Variazione della tradizione:
- o grigliate o al forno spennellate con olio, sale e pepe
- variante vegana con tofu affumicato
- variante vegana besciamella di soia (latte di soia e olio, farina di grano duro, noce moscata,basilico per aromatizzare, pepe, sale), parmigiano vegano (mandorle sbucciate, lievito alimentare in scaglie, miso di riso)


Questo piatto viene imparato per tradizione. Mia madre lo prepara spesso. E' un piatto che si puo’ mangiare per giorni.
-          Come nasce la mia passione per la cucina? Mia madre non mi ha insegnato a cucinare. E' una passione nata di recente. Dallo svezzamento del bambino... mi piace studiare la scienza della nutrizione, e porre attenzione alla nutrizione.
Mio marito è di origine russa.
Anche in casa mio marito è tendente al vegano come me. Per la sua famiglia questo crea un po’ di disagio perché nella cucina russa non ci sono legumi.
In russia ci sono tante zuppe (incontro tra le culture italiana e russa).
In famiglia non ci sono stati problemi a livello culturale perché erano già abituati con una persona italiana in famiglia.

Versione vegana:
Strati iniziando da uno strato di melanzane
Strato di pomodoro
Parmigiano
Besciamelle
Tofu affumicato
Basilico
Di nuovo melanzane
Così per 4-5 strati



Versione classica:

Melanzane
Sugo
Parmigiano
Scamorza affumicata
Di nuovo melanzane
Sugo
Così per 4/5 strati
Si termina con il parmigiano e sugo


Cottura: 20/25 minuti in forno a 200gradi


martedì 25 ottobre 2016

Insalata russa

Questo piatto nasce in Russia come insalata Olivier dal nome di un cuoco francese che cucinava per il re. Tra gli ingredienti c'erano caviale o carni preziose. Con il tempo è divenuto un piatto tipico e gli ingredienti sono diventati più semplici, tipici della cucina contadina

Ingredienti:
4 carote
6 piccole patate
7 cetriolini sott'aceto (possibilmente quelli fatti in Russia che contengono meno aceto)
1/2 kg di pollo
4 uova
200 g panna acida
250 g maionese
aneto
1 scatola di piselli lessati

Preparazione:
Far bollire le verdure, lessare il pollo, e sodare le uova.
tagliare verdure, pollo e uova in pezzetti molto piccoli
Mettere tutto in una grande ciotola, aggiungere i piselli scolati e lavati.

Condire con panna acida e mayonese, sale quanto basta.

Questo piatto viene preparato e messo in tavola in tutte le festività. Può funzionare come antipasto o piatto principale. Un detto russo recita "capodanno senza insalata russa non può passare"

T. ricorda di aver visto sua mamma e sua nonna preparare centinaia di volte questo piatto, ma lei non ha mai partecipato alla preparazione.

La sua esperienza in cucina è cominciata quando a 18 anni è andata a vivere da sola. Con le amiche ad ogni festa seguivano la tradizione preparando l’insalata russa!

Questo è stato il piatto che ha portato anche al primo pranzo festeggiato nella famiglia del marito...
T., non si è sentita subito ben accolta... su di lei pesavano i pregiudizi come se la sua scelta di sposare un ragazzo svizzero fosse dettata dalla convenienza e dalla necessità di uscire dal suo paese. La frustrazione difronte a questa chiusura era forte, lei ripensava alla sua città dove aveva un lavoro, famiglia e amici. Non aveva bisogno di scappare, la sua scelta è stata dettata solo dall'amore e dalla voglia di iniziare una vita con il suo fidanzato.

Sorride ripensando a quando ha servito in quel primo pranzo l'insalata russa: l'iniziale diffidenza e poi il vedere il suo piatto tanto apprezzato dai parenti del marito.
Una piccola V. che ha iniziato ad aprirle le porte della nuova famiglia...