venerdì 28 aprile 2017

Dal Kurdistan siriano: Börek e tabbouleh


Nel nostro ultimo incontro abbiamo scaldato l'olio e ci siamo dirette verso il Kurdistan siriano, grazie alla golosissima ricetta che ci ha presentato Z.
Lei è arrivata in Svizzera da un anno e mezzo, e almeno una volta a settimana cucina questo piatto tipico per suo marito, che ne è golosissimo!
Finché ha abitato in famiglia Z. non ha mai cucinato, era la più piccola, arrivata dopo sei sorelle e tre fratelli, e si è sempre concentrata sugli studi per diventare maestra, infatti ama moltissimo lavorare con i bambini.
Z. è lontana dalla sua famiglia d'origine da tre anni ormai, prima di arrivare in Ticino ha vissuto in Turchia. Nonostante la distanza è sempre in contatto con la sua mamma, che ora abita da sola in Kurdistan.
A Z. mancano alcune cose del suo paese, in particolar modo il poter parlare la propria lingua, ma si trova comunque molto bene e, soprattutto si sente libera.
A proposito di mancanza di libertà, Z. ci racconta che in Siria è vietato parlare, scrivere, possedere libri in lingua curda, al punto che la polizia li requisisce. Ci spiega che il Kurdistan è diviso in quattro: K. siriano, K. iraniano, K. iracheno e K. turco, e ci racconta che lei non sente nessuna differenza tra lei e gli altri curdi, sente di amare tutti indifferentemente e vorrebbe la pace per tutti.
E ora concentriamoci su questi deliziosi fagottini ripieni di carne e la freschissima insalata di tabbouleh.

Per il tabbouleh:
7 mazzi di prezzemolo
8 ravanelli
3 pomodori
5 cipollotti
1 grosso cetriolo
3 cespi di lattuga
1/2 kg di limoni
1 tazza di bulgur
Olio
Sale
Cumino
Menta 
Aglio liofilizzato

    

Lavate e asciugate le verdure, tritatele molto finemente.

                                        

Mettete il bulgur in ammollo in acqua fredda e lasciate riposare per 5 minuti.

                                      

Mettete le verdure in un ampio contenitore, conditele con succo di limone, olio, aglio, sale, cumino e menta, aggiungete il bulgur ben scolato e mescolate bene.
Decorate il tabbouleh con qualche foglia di lattuga, la buccia del pomodoro e il limone.

                                     

Per la pasta dei börek:
1 kg e 1/2 di farina
1 bicchiere di latte
3 bicchieri di acqua
50 g di lievito di birra
olio
sale
zucchero

Sciogliete il lievito in un bicchiere di acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero, lasciate riposare per una decina di minuti.
Mettete la farina in un'ampia ciotola, aggiungete il resto degli ingredienti e il lievito preparato precedentemente, impastate energicamente, formate una palla e fate riposare l'impasto ben coperto, fino a che il suo volume raddoppierà.
In alternativa potete usare la pasta per il pane o la pizza già pronta.

Per il ripieno dei börek:
1 kg di carne macinata di manzo 
2 cipolle
3 - 4 capsule di cardamomo
olio
brodo
cumino

Tritate la cipolla, fatela soffriggere con un paio di cucchiai di olio, aggiungete la carne macinata e lasciate rosolare per qualche minuto. Aggiungete le spezie, sfumate con il brodo e fate cuocere per una ventina di minuto, il risultato finale non dovrà essere troppo brodoso, in modo da non bagnare la pasta. Lasciate raffreddare.

Ricavate tante palline dall'impasto lievitato, con queste dosi si ottengono circa 40 - 50 börek, stendetele con il mattarello fino a ottenere dei dischetti di circa 10 cm di diametro, riempitele con un cucchiaio di carne e chiudetele a mezzaluna, schiacciando bene i bordi in modo da sigillarle.

 

Continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti.
Portate a temperatura un litro di olio di semi di arachidi in un'ampia padella, friggete i börek pochi per volta, fino a che saranno ben dorati. Posateli su carta da cucina in modo da assorbire l'eventuale eccesso di olio.

 

Servite i börek ben caldi accompagnati dal tabbouleh.
E ora invitate tanti amici, ci saranno börek  per tutti!!!




























sabato 8 aprile 2017

Dalla Somalia, riso con pollo



E rieccoci qui, cari lettori culinari, stavolta il nostro viaggio ci porterà lontani, cambieremo continente, spostandoci dall’Europa all’Africa, per la precisione oggi andremo in Somalia.
La nostra cuoca S. ci prepara un buonissimo e abbondantissimo piatto tipico della sua terra, il riso con il pollo. Questo piatto non ha un nome specifico, come ci racconta S., è semplicemente riso e pollo della quotidianità somala.
Mentre affetta le verdure, S. ci inizia a raccontare la sua storia, un percorso lungo e difficile che l’ha portata fino a noi, e che soprattutto l’ha portata alla serenità.
Quando S. è arrivata in Svizzera aveva 20 anni, è cresciuta in un paese costantemente in guerra, a tutt’oggi i giovani ragazzi somali non hanno la possibilità di andare a scuola perché vengono reclutati come soldati. La vita di un ragazzo somalo è nettamente diversa da quella di un ragazzo europeo. S. ci racconta che nel suo paese si inizia a lavorare molto presto, a 15 anni si è già adulti. Le tradizioni di quelle terre possono essere molto dure da accettare, in particolare per ciò che riguarda le donne e il matrimonio. S. è stata data in moglie da suo padre quando aveva appena 16 anni, e il suo sposo era un uomo di 40 anni permeato di cattiveria, S. ci racconta che a lui piaceva molto picchiarla, mentre ovviamente lei desiderava tutt’altro, non voleva vivere in quel modo. Così, grazie all’aiuto della sua cara mamma S. è riuscita a scappare lontano dalla sua casa, dalla guerra e da quell’uomo crudele, intraprendendo un lungo viaggio che l’ha portata ad approdare in Svizzera.
L’arrivo in Svizzera ha portato un nuovo amore nella vita di S, pochi anni dopo infatti si è risposata e da questo nuovo amore è nato il suo bel bambino. Ora l’amore è finito per divergenze caratteriali, ma S. è fiduciosa sul futuro e spera di poter iniziare a lavorare e magari, in futuro, di potersi ricongiungere alla sua amata madre, che purtroppo non vede più da quando ha lasciato la Somalia. Per fortuna esiste la tecnologia, che le permette di rimanere in contatto con lei e riuscire a vederla, anche se solo attraverso uno schermo!
Oggi S. ha una nuova consapevolezza della vita e dei suoi desideri, qui si sente bene ed è contenta di poter crescere il suo bambino in un paese che vive in pace.
Ma ora concentriamoci un po’ sui sapori della Somalia.

Ingredienti:
700 g di carote
1 kg d patate
8 cosce e sovraccosce di pollo
500 g di patate
1 kg di riso a chicco lungo
4 piccole cipolle
Aglio liofilizzato
Olio
Dadi vegetali
Mix di spezie macinate composto da cardamomo, cannella, paprika e pepe nero
Uva sultanina
Cardamomo
Chiodi di garofano
Sale
2 l di acqua

Procedimento:
Mettete in ammollo in acqua fredda il riso. Dividete le cosce dalle sovraccosce, ponetele in un’ampia pirofila, irrorate con l’olio e massaggiate con il mix di spezie e un dado sbriciolato. S. consiglia di usare le mani in modo che il pollo venga completamente ricoperto dal condimento, così da assicurarsi di ottenere un piatto gustoso.

 

 Infornare a 200° per circa 40 minuti, o comunque fino a che il pollo sarà dorato e ben cotto.



 Lavate, pelate e tagliate le verdure. Le cipolle vanno affettate sottilmente, mentre le carote e le patate vanno tagliate a pezzi non troppo piccoli.

             

Mettete la metà delle cipolle in un tegame ampio e alto, aggiungete olio, aglio, cannella, mix di spezie, 3 o 4 dadi sbriciolati, bacche di cardamomo e chiodi di garofano, lasciar rosolare e poi sfumare con acqua calda. 



Portare a ebollizione, scolare il riso dall’acqua di ammollo e versarlo nel brodo aromatizzato,,. aggiungere l’uvetta e portare a cottura, lasciando il coperchio sulla pentola.

                     

Rosolate il resto delle cipolle insieme alle carote e alle patate, aggiungere i piselli e portare a cottura, le verdure dovranno essere tenere ma non spappolate. 



Salare e mettere le verdure in un piatto da portata. Condire il riso versando un po' del liquido di cottura del pollo, mettere sia il riso che il pollo in un bel piatto da portata e servire insieme al riso.



S. ha preparato anche due salse per accompagnare il suo riso con pollo, una salsa a base di yogurt e cetriolo, che ci ricorda un po’ la famosa salsa tzatziki greca, e una salsa piccantissima a base di peperoncino e pomodoro.

Buon appetito!
Chissà dove ci porterà la prossima ricetta!

A presto